Per il quarto episodio della rubrica Inter Club Torino 1963: una Storia, tante Storie…, domenica 24 novembre abbiamo incontrato Luca Piccioni, storico Socio del Club e figlio del mitico Emidio Bobo Piccioni.
La presenza di Luca all’interno della nostra rubrica storica è legata, fra i vari motivi, all’affascinante storia dei suoi genitori che ci permette di fare un salto indietro nel tempo, unendo di fatto in modo indiretto le vicende dell’Inter Club Torino e dell’Inter Club Napoli.
Ma questa non è appunto l’unica ragione, dato che Luca è uno di quei Soci che portano in alto con orgoglio la propria fede nerazzurra, tanto da aver custodito gelosamente molte immagini dell’epoca in cui il papà era una figura centrale nel direttivo del Club.
Papà Emidio Piccioni
Emidio Piccioni nasce ad Ascoli Piceno, ma dopo la perdita del padre si trasferisce in tenera età a Moncalieri.
All’età di 16 anni – racconta Luca – papà Emidio, oltre ad essere un fervente interista, era un ragazzo molto vivace e intraprendente, e decise di andare a vivere da solo. Come se ci fosse la mano del destino nerazzurro a guidarlo, va a vivere in un pensionato collocato esattamente sopra la sede storica dell’Inter Club Torino, il Bar Marconi.
Siamo tra il 1969 e il 1970, ed è appunto in questa fascia temporale che inizia l’avventura di Emidio all’interno del Club, sotto il controllo benevolo del presidentissimo, Amerigo “Barba” Bongiorno.
Emidio diventa Bobo
Emidio ama profondamente l’Inter, e il suo idolo assoluto è il centravanti Roberto Boninsegna, detto appunto Bobo.
Era talmente sfegatato nel sostenere il bomber nerazzurro che presto all’interno dell’Inter Club Torino tutti iniziano a chiamarlo “Bobo”. Ed è questa di fatto l’origine del soprannome che si porterà dietro per tutta la vita.
“Bobo” Piccioni diventa presto un riferimento all’interno del gruppo giovanile del Club denominato i Giovani Leoni.
Chiunque abbia frequentato il Bar Marconi negli anni 70 conosceva “Bobo”, ma quasi nessuno sapeva chi fosse Emidio.
E nell’archivio fotografico storico sono innumerevoli le immagini del giovane Bobo che lo immortalano insieme ad altri Giovani Leoni e a soci più anziani, Barba compreso, durante le riunioni al Bar Marconi e le feste organizzate dal Club, mentre sventola la bandiera dell’Inter fuori dal finestrino del bus.
E’ emblematica l’immagine che lo ritrae dietro allo striscione dei Giovani Leoni “Bobo l’implacabile“.
Mamma Rosaria Napoli, dall’amicizia tra Club al matrimonio
Rosaria Napoli è una ragazza che vive a Napoli e ha una passione per i colori nerazzurri che condivide con la famiglia, e in particolare per Sandro Mazzola.
Tifare Inter a Napoli non è cosa comune a molti e quindi quando in città viene fondato nel 1975, tra mille peripezie, l’Inter Club Napoli, Rosaria vi aderisce convintamente diventandone poi anche consigliera.
Ma se l’Inter Club Napoli nasce nel 1975, l’amicizia tra fondatori è ancora più antica. Infatti, è in occasione di un incontro fra Inter e Napoli a San Siro il 28 ottobre 1973 che la presidentissima Adriana De Leva, ancora attualmente in carica, incontra i vertici dell’Inter Club Torino.
E non è un caso che in occasione della prima “trasferta” ufficiale del Club campano, il 7 dicembre 1975 per Milan-Inter, i Giovani Leoni dell’Inter Club Torino consegnano ai nuovi amici una Coppa con Diploma.
Tra il 1976 e il 1978 furono molte le occasioni di incontro tra i rappresentanti dei due Club, e proprio grazie a questi incontri tra Rosaria e Bobo scoccò la scintilla.
Furono in totale sette visite, tra i viaggi di papà a Napoli e quelli di mamma a Torino, che portarono al fatidico 4 agosto 1979, quando a Napoli vennero celebrate le nozze fra i miei genitori.
Il classico “auguri e figli maschi” fu preso alla lettera dai due sposini, e infatti il 20 maggio 1980 a Torino nacque Luca, seguito qualche anno più tardi dal fratello Marco.
Luca ci racconta: io sono nato pochi giorni dopo la conquista dello scudetto dell’Inter di Bersellini, mentre mio fratello Marco nell’anno dello scudetto dell’Inter di Trapattoni.
Una casa basata sull’Inter
In casa mia la vita era regolata dalle vicende dell’Inter. Da piccolo entravo a San Siro con papà tre ore prima delle partite, in quanto lui era membro del servizio d’ordine dello stadio.
A dimostrazione di quanto raccontato, è emblematica la fotografia di Bobo con a fianco il piccolo Luca.
Partite e giocatori
A Luca tornano in mente in particolare due partite, un Inter-Fiorentina 3-0 del 17 aprile 1988 e un Inter-Como 4-0 del 2 aprile 1989, nell’anno dello scudetto dell’Inter dei record di Trapattoni.
Luca ci racconta inoltre che il suo primo idolo è stato Andreas Brehme.
Inoltre, uno dei ricordi più rilevanti per Luca è il fatto che tra papà Bobo e il grande Spillo Altobelli ci fosse molta confidenza.
È capitato più volte che papà tenesse in braccio i figli di Spillo, e che nel frattempo gli riferisse i voti presi sui giornali dopo le partite.
Erano i tempi in cui i tifosi potevano entrare alla Pinetina e addirittura parlare con giocatori e allenatori.
E a proposito di amicizia, Luca ricorda bene di un’incontro a Torino tra papà e lo “Spillo” bianconero, in cui i due si salutarono calorosamente.
Via Cecchi ed Enzo Damiano
Bobo era un assiduo frequentatore della sede attuale del Club, il Bar Iris di via Cecchi.
Profondo era il legame umano che lo legava ad Enzo Damiano, che gestiva insieme alla famiglia il bar.
Ho ancora vivo nella mente il ricordo delle riunioni del venerdì, alle quali papà ogni tanto mi portava, così come delle tante domeniche passate in Via Cecchi a vedere le partite trasmesse da Telepiù in compagnia di tante persone che oggi non ci sono più, ma che continuano senza dubbio a seguire la squadra da altre dimensioni.
E non poteva mancare a riguardo un ricordo del nostro secondo presidentissimo, il compianto Aldo Altobelli.
Tantissime fotografie
Le fotografie che Luca ha portato con sé per mostrarcele sono incredibilmente belle e numerose.
Con grande generosità e fiducia, ci ha inoltre concesso di poterle scannerizzare, in modo da farle entrare per sempre nell’archivio storico fotografico dell’Inter Club Torino.
La maggioranza delle immagini si riferiscono, come è facile immaginare, a papà Bobo. Vogliamo però segnalare due in particolare, che destano parecchia emozione, in quanto i soggetti immortalati sono sempre gli stessi, ma a trent’anni di distanza.
I protagonisti sono infatti mamma Rosaria e, accanto a lei, il suo idolo Sandro Mazzola.
Se però la prima foto è stata scattata negli anni ’70, dove un giovane Mazzola posa a fianco di una splendida ragazza napoletana, nella seconda, scattata negli anni 2000, le stesse due persone mostrano il passare degli anni perdendo qualcosa in freschezza ma guadagnando molto in eleganza e signorilità, sempre comunque con la passione nerazzurra a fare da sfondo.
Adriana De Leva e Beccalossi
Il mio legame con l’Inter Club Napoli lo definirei, per ovvie ragioni, “naturale”, così come il rapporto tra la mia famiglia e Adriana De Leva, che posso assicurare vada ben oltre l’amicizia.
Ed è proprio grazie ad Adriana che Luca riceve un’inaspettata sorpresa.
Condividendo una foto che ritrae Tomas leggere un libro su Beccalossi, ricevo un messaggio da Adriana. Ma non è lei a parlare, bensì Evaristo stesso, che saluta affettuosamente Tomas, come fosse uno zio lontano che si rivolge al nipote che non vede da tempo.
E nel mostrarci il video del Becca, gli occhi di Luca luccicano.
Il piccolo Tomas
Ed è proprio Tomas il protagonista della parte finale della nostra intervista. Perché qualsiasi Club può stare sereno se tra le sue fila ci sono giovani che possano permetterne la continuità.
Tomas è infatti gia un Socio junior del Club, e Luca rivela che da grande vuole fare il consigliere dell’Inter Club Torino.
È inoltre con gioia che apprendiamo che l’esperienza sul nostro pullman in occasione del recente Inter-Venezia è molto piaciuta. È stato pertanto doveroso per il nostro Club inserire tra le immagini del calendario 2025 anche quella che ritrae Luca in compagnia di Tomas e Marco con lo stadio Meazza alle spalle.
Il momento dei saluti
La storia di Luca e della sua famiglia è intrisa della storia dell’Inter, dell’Inter Club Napoli e dell’Inter Club Torino.
In occasione della conquista della seconda stella – rivela Luca – ha comprato allo store dell’Inter una maglia da gara con il numero 20, e sopra il numero ha fatto incidere “Rosaria e Bobo”.
Di certo vedere quella maglia ha suscitato in tutti noi sentimenti contrastanti, ma dall’iniziale tristezza si è passati all’ammirazione per un figlio che con tanta forza è capace di ricordare e onorare i suoi genitori.
Luca e Tomas sono nostri affezionati Soci, pertanto il saluto si trtramuta in un arrivederci a presto, sul bus, sugli spalti o ai nostri eventi.
Un doveroso ringraziamento va Luca, per averci raccontato e documentato la vita dei suoi fantastici genitori che non potevano che generare degli appassionati nerazzurri come lui e il fratello Marco. E siamo certi che anche il piccolo Tomas porterà avanticon orgoglio la gloriosa storia nel Club della famiglia Piccioni.
Inter Club Torino 1963
La storia siamo NOI
Grazie ragazzi